di Francesca Mugnai
Tempo di programmare le ferie. Ma se abbiamo un cane, dobbiamo fare i conti anche con lui. Perché come un qualsiasi membro della famiglia, deve partecipare al viaggio, in modo sano, che sia un piacere per tutti, non uno stress. Per tutti, anche per il nostro animale. Perché, come spesso diciamo, il suo benessere ha la stessa importanza del nostro.
Si comincia come sempre da una corretta programmazione e ponendoci delle domande molto chiare: dove vorrei andare? E lui, dove sarebbe meglio andasse?
Il nostro gusto personale, si deve combinare con le sue esigenze e possibilità. E anche con le sue caratteristiche.
Se ha problemi di regolazione termica, non possiamo immaginare di portarlo in spiaggia alle 14, con la sabbia rovente, tenuto al guinzaglio sotto l’ombrellone per ore. Non basterà una ciotola di acqua per farlo stare bene in queste condizioni.
Se è un cane sedentario, non abituato a camminare a lungo, non si può pensare di portarlo in montagna e di sottoporlo a camminate di ore lungo sentieri ciottolosi.
Qualsiasi cane non ama i luoghi affollati, con suoni forti, improvvisi, prolungati.
Quasi tutte le strutture, sia hotel che ristoranti, ormai accettano i cani, ma non tutte. Va chiesto prima.
Le spiagge poi hanno regole ferree sull’introduzione degli animali. Va chiesto prima.
Bisogna insomma pianificare attentamente sia in base ai nostri gusti e necessità (è vacanza, non dobbiamo sacrificarci troppo) che in base alla personalità, età, stato di salute, condizione di vita, abitudini del nostro animali.
Ci vuole rispetto.
Per il cane e le sue esigenze.
Per noi stessi e le nostre esigenze.
Per gli altri umani e le loro esigenze.
Perché un cane in spiaggia non può essere lasciato libero “tanto siamo in vacanza”. Anche le altre persone sono in vacanza e potrebbero non gradire la sua presenza.
“Tanto è buono, non morde”. Non basta.
La relazione col cane non si impone.
Né all’essere umano né al cane stesso.
Ricordiamocelo!