Potremmo parlare e descrivere nei minimi dettagli cosa accade tra un bambino e un animale in una stanza di Ospedale; ci basterebbe voltare lo sguardo a ieri e  forse anche ad oggi. Ma troviamo che sia più bello vero  autentico e anche giusto  che sia protagonista del racconto   chi vive questa esperienza direttamente, in tutte le sue dimensioni, fisiche ed emotive,  e che  per primo e in maniera più intensa  avverte e sperimenta il caloroso  beneficio di questo rapporto.

Di seguito un messaggio scritto da una bimba, di suo pugno, di suo pensiero. Una lettera donata a  più persone  ma pensata  per se stessa e per il suo  specialissimo compagno Polpetta.

 Cari dottori e infermieri, vi dico grazie per avermi fatto uscire oggi, 27/10/2016, dall’ospedale, facendomi rispettare così presto. Ringrazio sia gli infermieri che mi hanno fatto poco male durante quei buchi sulla pelle che quelli che mi hanno regalato i polsi neri, perché sono consapevole che lo avete fatto per il mio bene, ringrazio tutti i dottori per esser riusciti a capire la terapia giusta per ciò che ho, i fisioterapisti per avermi aiutata a riattivare i muscoli, gli psicologi per aver portato il mio adorato Polpetta che ora vi manda questo messaggio, gli insegnanti che mi hanno aiutata per non restare indietro.
Grazie a tutti.

Testo tratto dal libro “Gli Interventi Assistiti  in ambito pediatrico” a cura di Francesca Mugnai. Parte: Psicologia Ospedaliera e casi clinici Ed.FAngeli 2017

 

 

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