di Francesca Mugnai

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono condizioni complesse che influenzano non solo la relazione con il cibo, ma anche l’immagine di sé, l’autostima e la percezione del proprio corpo. Sono caratterizzati da un disturbo persistente che altera l’assunzione di cibo ed è spesso accompagnato da ansia, depressione, bassa autostima o riduzione della capacità funzionale e della qualità di vita.

Da anni come Antropozoa collaboriamo all’interno di strutture sanitarie, ma anche privatamente, con gli interventi assistiti con gli animali (pet therapy) accompagnando persone, in particolare adolescenti e giovani, alla riscoperta del proprio corpo e di un equilibrio psicofisico. Il cane, ma anche il cavallo o l’asino, permettono di superare le barriere emotive ed arrivare dritto laddove altri non riescono. Molti sono gli studi che mostrano quanto questa sofferenza dell’anima possa trovare in una relazione terapeutica con gli animali, un ossigeno emotivo e un antidoto alla rabbia.

Uno spazio di accettazione

Uno degli aspetti più impattanti degli IAA è la capacità naturale degli animali di offrire un legame semplice libero e privo di giudizi. Al cane non interessa come sei fatto fisicamente, quanti anni hai, quanto pesi: interessa la tua presenza; ciò che comunichi crea i parametri della relazione.
Per un ragazzo che lotta contro l’autocritica incessante e la paura del rifiuto, il legame con un animale può rappresentare una vera e propria ancora di salvezza: l’accoglienza senza limiti offerta da un animale, l’affetto innato e totale, favorisce il rafforzamento dell’autostima, aiutando la persona a sentirsi indipendentemente dal proprio aspetto fisico presente a se stessa e in una relazione sicura con qualcuno da proteggere.

Distoglie dallo sguardo severo su sé

I disturbi dell’alimentazione sono spesso accompagnati da un pensiero ossessivo rivolto al corpo e al controllo del cibo. Una estenuante battaglie contro le calorie, il cibo, la convivialità e il piacere.
Prendersi cura di un animale sposta il focus dall’autocontrollo rigido su di sé alle necessità di un altro essere vivente. Accudire un cane, un cavallo o un gatto significa imparare a riconoscere e soddisfare i suoi bisogni, rompendo quel circolo vizioso e deleterio del pensiero ossessivo e favorendo una connessione più sana con la realtà, mentalizzando pensieri positivi e allenando comportamenti autoconservativi.

Responsabilità e cura: costruire un nuovo equilibrio

Occuparsi di un animale implica impegno e responsabilità: alimentarlo, accompagnarlo nelle sue attività, garantirgli benessere aiuta i ragazzi a sviluppare un senso di responsabilità positivo. Dal bisogno di controllare se stessi, si passa alla volontà di prendersi cura di un altro essere vivente. Anche attraverso l’alimentazione. Questa esperienza può tradursi, nel tempo, in una maggiore consapevolezza verso il proprio benessere e la propria salute.

Una nuova percezione del corpo

Interagire con un animale significa entrare in contatto con la sua corporeità, il calore la grandezza e sviluppare una sensorialità così diversa dalla nostra, eppure simile. Significa accettarlo nella sua unicità e percepirne la forza, la morbidezza, la vitalità. Attraverso attività con cavalli o cani, i ragazzi possono iniziare a riscoprire il proprio corpo in un modo diverso: non più come un oggetto da giudicare, ma come un mezzo per interagire con l’animale e dunque col mondo. Il movimento, il contatto fisico e la relazione emotiva con l’animale possono contribuire a ristrutturare un’immagine corporea più positiva e realistica.

A contatto con la natura

Portare a spasso il cane rispettando le sue esigenze e bisogni, significa anche trascorrere del tempo all’aria aperta, immersi nel verde. Questo ha effetti benefici sulla calma interiore, favorisce il silenzio e un rapporto più profondo con la natura. Il tempo sembra scorrere in modo diverso, la respirazione diventa più profonda e i sensi si affinano, contribuendo a una maggiore connessione con se stessi e con l’ambiente circostante. Porta ad avere il doppio beneficio della relazione con l’animale e dello stare in natura diminuendo sintomi depressivi, riscoprendo la gioia, la spontaneità e una sana capacità di svago attraverso l’animale.
Gli interventi assistiti dunque sono un prezioso strumento integrativo nel percorso di cura. Attraverso la relazione con l’animale, il giovane può sperimentare un nuovo modo di vivere le emozioni, sviluppare fiducia in sé stesso e instaurare un rapporto più sereno con il proprio corpo. Un cammino fatto di piccoli passi, ma che può portare lontano, verso un benessere più profondo e autentico.

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