Nuovo contributo di Antropozoa per il sito GenitoriMagazine.it. Un’esperienza da noi vissuta di recente e che ha per protagonisti il nostro Quelo e uno dei nostri ragazzi.
Buona lettura!
L’articolo su GenitoriMagazine
“Via Quelo”. E’ l’idea che è venuta a uno dei bambini che fanno parte del programma di intervento psicoeducativo presso la fattoria educativa di Antropozoa: intitolare una strada al nostro Quelo. Per chi non lo avesse conosciuto, Quelo è il primo cane ad essere entrato al Meyer, insieme alla sua “collega” Kato. Con lui abbiamo cominciato l’attività di pet therapy nell’ospedale pediatrico fiorentino, un’avventura professionale e umana fantastica!.
Quelo ha aperto la strada ad altri piccoli amici: suo figlio Budino di 7 anni, il meticcio di barboncino Muffin di 3 anni, i labrador Cannella (8 anni), Ginny (8) e Gioia (6) e tra poco arriverà anche Polpetta, fratello di Muffin.
A 10 anni esatti dall’inizio dell’avventura al Meyer e dopo 17 anni esatti dal suo ingresso nella nostra vita, Quelo se n’è andato nel luglio scorso, lasciando in noi un grande vuoto.
Ma non se n’è mai andato dai nostri ricordi né da quelli dei bambini che frequentano la fattoria terapeutica di Antropozoa.
Ed ecco quello che ci ha detto un bambino: una strada che conosce bene, che frequenta spesso, la vuole chiamare “Via Quelo”.
Un pensiero affettuoso che assume ancora più valore se a esprimerlo è un bambino con autismo, o meglio con un disturbo dello spettro autistico. Chi ha questa patologia complessa, sorride meno, ha difficoltà di socializzazione o a interpretare l’espressione e il tono della voce altrui, vive in un mondo tutto interiore. Ma l’autismo è un disturbo dello sviluppo che rende i bambini ancora soggetti un’attenzione particolare che parte dal trattamento precoce e da una educazione specifica.
L’area affettivo-emozionale, ludica e psicomotoria, sono compromesse a differenti livelli nelle persone autistiche. L’animale, sempre con l’ausilio di un operatore di pet therapy, diventa un mediatore emozionale: aiuta a conoscere l’importanza del linguaggio non verbale, attraverso le carezze e le coccole allontana dall’isolamento, dona stimoli nei sensi e nelle relazioni. E’ qualcuno con cui comunicare in maniera diversa, in maniera nuova, in maniera stimolante. Il cane poi nei confronti del suo nuovo amico continua ad essere spontaneo, non ha pregiudizi, non ha paura. Gli vuole bene come vuole bene a tutti gli altri bambini.
Ecco da dove nasce “Via Quelo”: da un rapporto di amore e amicizia unico tra un bambino speciale che vive di affetti e di relazioni speciali e un cane speciale che ha lasciato un ricordo che mai nessuno potrà cancellare.
di Francesca Mugnai, presidente di Antropozoa